INCONTRO E SCONTRO TRA PAESI ....

 

INCONTRO E SCONTRO TRA PAESI IN VIA DI SVILUPPO E PAESI SVILUPPATI PER LA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITA' - Dr. Carlo Cosentino

 

Le Nazioni più ricche ed industrializzate non vogliono impegnarsi nel finanziare tutte quelle importanti e fondamentali iniziative necessarie a contrastare la perdita di specie animali e vegetali del pianeta. Nella disattenzione generale, su un tema che riguarda il futuro del nostro pianeta e della specie umana, la maggior parte dell'informazione sulla biodiversità si limita alla pubblicazione di una bella foto e di un disastro ambientale scenografico. Tra i paesi africani la Namibia chiede con forza ai Paesi ricchi di rispettare gli accordi del 2010 a Nagoya (Giappone) e di stanziare i fondi necessari. Nell'incontro di Hydebarad (India) emerge che il futuro delle specie in via di estinzione è strettamente legato all'aumento  delle temperature globali. Informazioni importanti emergono dagli studi di scienza climatica che evidenziano come la tutela della biodiversità dipenderà direttamente dall'andamento delle temperature rimettendo così in discussione la strategia proposta dall'ONU. L'agroforestazione (piantumazione di alberi perimetralmente alle colture ed in sostituzione delle colture) sembra ormai essere diventato l'unico obiettivo, mentre è imprescindibile ripristinare una catena di approvvigionamento alimentare per le popolazioni in loco. Tutelare le foreste ancora esistenti in Africa, Borneo e Indonesia garantirebbe un importante serbatoio di carbonio da non perdere. I valori della biodiversità ed il rispetto degli accordi potranno essere maggiormente considerati se inseriti nelle contabilità degli Stati e nei loro sistemi di rendicontazione. Ad Hyderabad il Direttore dell'UNEP afferma che: "le Nazioni in via di sviluppo stanziano più soldi rispetto al mondo sviluppato e le Nazioni più ricche ancora devono finanziare i Paesi deboli per le azioni di contrasto al cambiamento climatico". Il primo ministro indiano annuncia di stanziare 50 milioni di dollari per la conservazione della biodiversità, segnale importante e di stimolo per gli altri governi. Gli ultimi anni hanno evidenziato come gli impegni economici dei Paesi sviluppati sono stati solo per misure caritatevoli mentre dovrebbero diventare investitori per la conservazione della biodiversità, in quanto essi sono anche beneficianti. Tra le molteplici scuse avanzate la più abusata è "la crisi economica e finanziaria che colpisce le economie occidentali", ma una parte degli impieghi economici per stabilizzare l'economia dovrebbero essere utilizzati per le tecnologie del futuro. In questo settore verde vi sono stati evidenti progressi. Basti pensare che nell'anno appena trascorso i principali indicatori economici pongono l'India come mercato in più rapida crescita per l'energia pulita e la Cina tra i più grandi hub dell'energia solare ed eolica.

 

Quindi .... maggiori risorse da investire nell'industria verde e per l'agricoltura e la zootecnia sostenibile.

 

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